About

Lorenzo D’Anteo (La Spezia, 1973) si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara in scultura. Oltre al linguaggio scultoreo ha portato avanti nel corso degli anni una ricerca in ambito pittorico e si è molto interessato al disegno, esplorato come medium a sé, non esclusivamente in un’ottica propedeutica ad altri linguaggi. La sua ricerca parte da una profonda riflessione sul mestiere e la pratica artigianale, intesa come recupero di tecniche di lavoro desuete e dismesse, dove i confini tra artigianato, design e arte si ibridano e si cancellano costantemente. Centrale nella sua ricerca è il riferimento a pratiche di lavoro e canoni linguistici che appartengono e riflettono nel profondo le radici di un’identità italiana/classica, dove storia e memoria costituiscono il naturale sostrato da cui prende vita una pratica basata sul “fare”. Un fare inteso come lavoro e disciplina di un atto creativo in cui aspetto materiale e concettuale non sono mai disgiunti.

Nel 2011 è tra i fondatori del locale Btomic a La Spezia, spazio alternativo che ha ospitato concerti, mostre, performance e produzioni teatrali. Ha realizzato le illustrazioni per The eyes can see what the mouth can not say, magazine semestrale fondato da Jacopo Benassi e Federico Pepe nato per raccontare e documentare le attività del Btomic.

Tra le sue mostre si segnalano:
– Argenti, La Spezia, 2019, con Fabrizio Prevedello;
– Why is the wilderness not so wild, Le Dictateur, Milano, 2009, con Jacopo Benassi;
– No Soul For Sale, Tate Modern, Londra, 2010, a cura di Maurizio Cattelan, Cecilia Alemani, Massimiliano Gioni;
– Partecipazione al progetto COCO, Milano, 2017, con Jacopo Benassi e Federico Pepe;
– L’inizio di una sedia, artisti al Museo della sedia leggera di Chiavari Guido e Anna Rocca, Chiavari, 2017, a cura di Mario Commone e Lara Conte.